Ginocchio e tendine rotuleo: come trattarlo

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Un dolore al ginocchio senza traumi, che peggiora facendo le scale o durante/dopo la posizione seduta devono far considerare altri parametri al normale piano di trattamento.

 

Per molti casi post-traumatici, con lesioni meniscali e legamentose da distorsione, è evidente che l’interlocutore di riferimento dovrà essere il medico ortopedico.

Per questo capitolo però, possono esistere casi in cui il paziente riceve indicazioni per un intervento detto di “pulizia”, ovvero atto ad asportare alcune piccole parti danneggiate dall’usura, che però non necessariamente sono sempre la causa del dolore.

Per spiegare meglio questo concetto è importante sottolineare che il dolore è spesso secondario ai meccanismi alterati che comportano, nel tempo, l’invecchiamento delle parti cartilaginee e la fibrosi  dei tessuti molli (borse sierose, capsula articolare, etc). Non è dovuto alle stessi parti usurate.

Il trattamento necessario?

Rigorosamente manuale, per normalizzare quelle componenti che generano attrito, favorendo il logorio e i disturbi conseguenti.

Per quali casi: tendinite del tendine rotuleo, meniscosi del corno posteriore, dolore femoro rotuleo,  sindrome di Osgood-Schlatter, gonalgia su base artrosica.

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Ginocchio e tendine rotuleo: il rimedio

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SENZA INDICAZIONE CHIRURGICA

In tutti i casi in cui il ginocchio manifesta dei problemi, dolore, sensazione di instabilità, senza che il medico specialista possa individuare lesioni della struttura e conseguente indicazione chirurgica, è fondamentale analizzare la biodinamica di questa articolazione per decodificare le disfunzioni sicuramente presenti, di norma reversibili in tempi rapidi. Si tratta di storie cliniche frequentissime, dove i menischi, i legamenti, la cartilagine del femore o della tibia, la cartilagine rotulea, la borsa sierosa ed il corpuscolo di Hoffa, possono essere sede di maniìfestazioni del dolore (dolore sordo o dolore trafittivo) senza che la risonanza magnetica o l’ecografia possano evidenziare problemi o lesioni articolari problematiche del ginocchio che si manifestano in differenti forme di sindrome disfunzionale meccanica, si instaurano partendo da un’alterazione degli schemi classici di movimento (referenziale Metodo Solère, modelli terapeutici NA….)

Si tratta di parametri concreti rilevabili con un’accurata valutazione funzionale che durante il primo incontro in studio, che tutti gli esami radiologici (eseguiti in assenza di movimento per non ivalidare lo stesso esame) non sono in grado di cogliere.

Quando si instaura una problematica di questo tipo, il rinforzo muscolare non potrà essere il primo approccio nel piano di trattamento, perchè il lavoro in carico del ginocchio che presenta una sindrome disfunzionale meccanica può, non di rado, peggiorare il quadro clinico.

Con questa modalità di analisi che considera i fini meccanismi della perdita dei sincronismi in ogni articolazione, permette di solito di dare una risposta terapeutica significativa in tutti quei casi in cui i trattamenti sono stati condotti con il generico massaggio  ed esercizi di mobilizzazione/rinforzo muscolare ed anche in tutti quei casi in cui le energie fisiche comunemente usate in fisioterapia (elettrostimolazione, ultrasuoni, laser, Tecar terapia) non hanno prodotto il risultato sperato.

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